Maida 10 Dicembre 2021. Come questi finissimi gioielli di alta gioielleria che Gioacchino Murat portava con se in ricordo della moglie e della famiglia siano finiti tra i beni appartenenti ad una famiglia di Maida non è facile spiegare data l’assoluta mancanza di ogni documentazione sulla vicenda. Siamo a Pizzo nella serata del’13 ottobre del 1815. Murat condannato a morte viene portato davanti al plotone d’esecuzione composto da dodici granatieri della Guardia reale di stanza a Messina dirottati su Pizzo da Re Ferdinando proprio per assolvere a questo ingrato compito. Il crepitio dei fucili e lo sparo a distanza ravvicinata di dodici fucili borbonici pongono fine alla vita di un grande uomo. Cade colpito a morte stringendo tra le mani l’immagine della moglie. I verbali ufficiali redatti per documentare tutta la vicenda dello sbarco, cattura, prigionia, condanna e fucilazione non parlano di questi particolari gioielli sulla cui autenticità non esiste alcun dubbio. Rendicondano di altri gioielli sequestrati al Re tipo la coccarda di diamanti, che Murat portava spillata al cappello, insieme a carte di credito bancarie ed altri valori. Ma nulla su questi particolarei gioielli. Si racconta che Murat durante la prigionia li abbia regalati al Comandante della Dogana Marittima di Pizzo che era un Signore di Maida e che per tale via siano arrivati a Maida dove da oltre duecento anni sono meticolosamente ed orgogliosamente custodite da una famiglia di quella Città.In epoca imprecisata sono stati portati a conoscenza della pubblica opinione. Ci sono stati tentativi di vendita tutte bloccate dalla storicità degli stessi. Questa a grandi linee la storia che la sera del 10 dicembre 2021 ci ha raccontato il rappresentante della storica famiglia di Maida. Oltre allo scrivente erano presente molteplici altre persone tra le quali il Principe Pierre Murat e l’Ingegnere Alessandro Guadagni. Entrambi componenti del Consiglio di Amministrazione del Souvenir Napoleonien, la più grande ed importante associazione di storia napoleonica della Francia e del Mondo. Erano presenti anche il Professore Leopardi Greto Ciriaco nonche Antonio Ruggero Ceravolo Vice Presidente dell’Associazione Culturale Gioacchino Murat di Pizzo insieme al Signor Maurizio Broussardo discendente del generale Broussard portato da Murat per curare. le Ferriere di Mongiana. La serata era molto fredda e soffiava un freddo vento di tramontava che ci faceva indirizzire tutti. L’esposizione è avvenuta presso l’Ufficio del Dirigente Scolastico della scuola Media di Maida. Grandissima l’attenzione dei due rappresentanti del mondo della cultura napoleonica francese, fortissima l’emozione del Principe Pierre Murat nel toccare quei gioielli che furono le ultime cose toccate da Re Gioacchino prima della sua fucilazione. Emozione che risalta nella email di ringraziamento inviata dal Principe Murattiano all’Avv. Francesco della famiglia proprietaria dei gioielli murattiani che qui riporto integralmente:

“Caro avvocato, L’emozione che ho provato alla vista degli ultimi oggetti che il mio nonno Joachim Murat ha toccato prima della sua esecuzione mi ha profondamente scosso e penso al dovere di conservazione che è stato quello della vostra famiglia dal 1815 e che è molto rispettabile e molto onorevole. Non posso che ringraziarvi dal profondo del cuore per avermeli mostrati.E saluto con rispetto lei e tutti i membri della sua famiglia presenti a questa manifestazione. Prince Pierre Murat Parigi, Francia”

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